Conclusi
i ringraziamenti ed i saluti di rito, si è passati all’esposizione della
relazione da parte del prof. Marra, il quale ha effettuato inizialmente un piccolo
refreshing riguardante le capacità sulle quali ogni preparatore fisico
programma e lavora ad ogni macro o microciclo d’allenamento: si è quindi
parlato brevemente di resistenza, di forza e di velocità. Il tutto per porre
l’attenzione al fatto come la metodologia dell’allenamento ci ha sempre
proposto una visione settorale dell’allenamento, cercando di utilizzare
metodi più disparati per ricercare le massime peculiarità sport-specifiche.
L’esperienza del prof. Marra, invece, parte
dall’utilizzo della “potenza metabolica” per la misura del carico esterno
dell’allenamento, considerando come parametri allenanti in uno sport di squadra
come il calcio non più le velocità di corsa ed i metri percorsi in gara ma il
numero delle accelerazioni e decelerazioni eseguite, tutte situazioni che
vengono effettuate a velocità non particolarmente elevate ma che producono alte “potenze”.
Quindi, il prof. ha evidenziato come il lavoro che
svolgono alla Fiorentina non viene suddiviso in base alle capacità d’allenare
giornalmente all’interno del microciclo settimanale, bensì in base al mantenimento ed allo
sviluppo, all’interno della seduta stessa, di valori di “potenza metabolica” a
livelli pari e superiori a quelli di gara, in situazioni di sviluppo
tecnico-tattico ben monitorati. Perciò si parte dall’allenamento
tecnico-tattico e si sviluppa l’intensità dello stesso, da qui la nomenclatura
da cui nasce il titolo della relazione, ossia l’ Allenatore Fisico.
Si è poi passati alla visione di alcuni
grafici riguardanti la sviluppo delle potenze metaboliche di singoli giocatori
all’interno delle sedute di allenamento settimanale per rimarcare quando e come porre giornalmente l’accento su alcune peculiarità. Inoltre, il prof. Marra ha
proposto la visione delle differenti potenze metaboliche riscontrate in incontri ufficiali
di campionato tra le varie squadre incontrate, sottolineando poi che non sempre
avere dei valori più alti di “potenza” all’interno della gara sia sinonimo di
ottenere un risultato sportivo positivo, essendo il calcio uno sport
multifattoriale e quindi con il risultato legato a volte a fattori non
ponderabili.
Tra l’interesse e un po’ di stupore
generale per alcuni concetti espressi che virano verso una concezione più
olistica dell’allenamento, si è quindi chiusa la relazione del professor Marra
lasciando spazio alle domande e curiosità di rito.

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